
Un gesto che la raggomitoli e la congeli nel più stretto dei feticci da idolatrare?
Toh, tenete, l'orgasmo di uno scrittore
Esperienze, fatti, giudizi
Secondo la loro mitologia , un essere divino chiamato Numbakula "cosmizzò" il loro territorio e fondò le loro istituzioni.
Con il tronco di un albero della gomma Numbakula costruì poi un palo sacro, vi si arrampicò fino al cielo e scomparve.
Questo palo rappresenta l'asse cosmico; è infatti attorno ad esso che la terra diventa abitabile e si trasforma in "mondo". Il suo ruolo rituale, pertanto, è considerevole. Gli Achilpa se lo portano dietro nelle loro migrazioni e decidono la direzione da prendere a seconda della sua inclinazione.
Ciò consente loro, malgrado i continui spostamenti, di trovarsi sempre nel "loro mondo" e di restare al tempo stesso in comunicazione con il cielo in cui Numbakula scomparve.
Se il palo si spezza è la catastrofe; è in un certo senso "la fine del mondo", una regressione nel caos. Spencer e Gillen riportano una leggenda secondo cui l'intera tribù cadde in preda all'angoscia perché il palo si era spezzato. Dopo aver vagabondato a caso per qualche tempo, alla fine i membri si sedettero per terra e si lasciarono morire.
Per gli Achilpa il "mondo" diventa "il loro mondo" solo nella misura in cui riproduce il cosmo organizzato e santificato di Numbakula. Senza quest'asse verticale che garantisce un'apertura verso il trascendente e al tempo stesso consente l'orientamento nello spazio, essi non possono vivere. In altre parole: non si può vivere nel "caos". Una volta interrotto il contatto con il trascendente e distrutto il sistema di orientamento l'esistenza non è più possibile. Gli Achilpa si lasciano morire.Mircea Eliade
(...) fatto sta che, in un luminoso mattino di maggio, ingoiai i quattro decimi di un grammo di mescalina sciolta in mezzo bicchiere d'acqua e sedetti ad attendere le conseguenze.
Essere sospinti fuori dalle linee dell'ordinaria percezione, ricevere per qualche ora al di là del tempo, la manifestazione del mondo esterno e di quello interno, non come essi appaiono all'animale ossessionato dalla sopravvivenza o a un essere umano ossessionato dalle parole e dalle nozioni, ma come essi sono captati, direttamente e incondizionatamente, da un intelletto aperto all'universo: questa è un esperienza di valore inestimabile per chiunque.
(...) proteggerci contro il pericolo di essere sopraffatti e confusi da questa massa di conoscenza in gran parte inutile e irrilevante, cacciando via la maggior parte di ciò che altrimenti ricorderemmo o percepiremmo ogni momento intorno a noi, nell'universo.
Aldous Huxley, Le porte della percezioneLa maggior parte della gente, per la maggior parte del tempo, conosce soltanto ciò che passa attraverso la valvola di riduzione e viene consacrato come genuinamente reale dal linguaggio del luogo. (...) Il cervello è fornito di una serie di enzimi che servono a coordinare il lavoro. Alcuni di questi enzimi regolano la fornitura di glucosio alle cellule del cervello.
La mescalina, ad esempio, inibisce la produzione di questi enzimi e così diminuisce l'ammontare di glucosio disponibile a un organo che ha continuo bisogno di zucchero. (...) Quando il cervello lavora a zucchero ridotto, l'io indebolito si denutrisce, non si può preoccupare di intraprendere tutte le azioni necessarie, e perde tutto l'interesse in quei rapporti di spazio e tempo che significano tanto per un organismo soggetto a mantenersi nel mondo. (...) Ogni specie di cose biologicamente inutili comincia ad accadere...
Qui i suoi frutti chimici, risultato di una magia pittorica che riesce a percepire e a trasferire su tela il lato insettoide e rettile che ciascuno di noi, insieme a componenti inorganiche di natura pressoché sconosciuta, occulta e custodisce gelosamente all'interno del proprio io.
Ma allo stesso Giger va riconosciuto un merito: quello di aver saputo anticipare come un veggente la bizzarra ibridazione che caratterizza oggi i nostri profili.
Attenzione! Non intendo dire che la razza umanoide sia scomparsa dalla superficie terrestre e che al suo posto stia prendendo vita una colonia di alieni spietati: lascio queste storie ad Asimov e a Dick, molto più bravi di me nel'arte di rendere credibili racconti fantastici.
Chiedo solo un occhio artistico, una sensibilità che abbia il coraggio di sollevarsi dallo scontato, la curiosità di calarsi nei complessi ghirigori che stanno a monte delle nostre percezioni, del nostro ragionamento e dei nostri giudizi.Giger, tu tagli il mio tessuto cellulare in parti sottilissime, per mostrarle al mondo.
Giger, preciso come una lama di rasoio, tu sezioni parti del mio cervello e le trasferisci sulle tue tele.
Giger, tu sei un estraneo appostato nel mio corpo, dove deponi le uova miracolose che predicono il futuro. Hai avvolto intorno a te fili di seta di larve per penetrare profondamente la parte del mio cervello in cui domina la saggezza.
Giger, tu vedi, più di noi, primati addomesticati. Provieni da una specie superintelligente? Sei un visitatore infetto, che con gli occhi a petalo di papavero guarda dentro i nostri organi riproduttori?Temothy Leary